All’angolo fra via Bovisasca e via Cosenz c’è la “Locanda”, gestita da Massimiliano. Max, così lo chiamano, si definisce il “portinaio della Via Bovisasca”, un po’ per la posizione centrale, un po’ perché tutto gli scorre intorno. Massimiliano ha vissuto la Bovisa degli ultimi 4 anni, quella delle grandi trasformazioni, quella delle demolizioni e dei campi rom. “Gli fornivo acqua e cambiavo le monete a giorni e orari precisi. Un accordo con loro per una pacifica convivenza. La guerra, di principio, non la si fa a nessuno”.Davide è uno studente al quarto anno della facoltà di design. Vive in Brianza ed ogni giorno viene in Bovisa con il treno. Gli piace molto questa zona, ma teme che nei prossimi anni cambierà radicalmente